I ricercatori hanno osservato un comportamento intrigante nelle megattere, una specie di balene comune negli oceani: sembra che abbiano un’attitudine “altruistica”. Oltre a proteggere il proprio branco, queste maestose creature sembrano difendere anche altre specie animali prese di mira dalle orche. Questi eventi sono stati documentati in diversi filmati, tra cui uno realizzato dalla BBC. Resta ancora da comprendere se questa loro azione sia puramente altruistica o se nasconda altre motivazioni, come ad esempio l’intenzione di allontanare le orche da determinate aree a causa del pericolo che rappresentano per i giovani cetacei nel loro primo anno di vita. Indipendentemente dalle ragioni sottostanti, l’atto di proteggere foche, leoni marini e altre specie dimostra una notevole complessità nelle interazioni tra le diverse creature marine.
Un esperto di ecologia marina, Robert Pitman, racconta di un episodio in cui una megattera ha cercato di mantenere in superficie una foca per allontanarla dalle fauci di un’orca. Infatti, grazie alla sua protezione, il focide pare sia riuscito a scappare e a trovare protezione su una lastra di ghiaccio. Un episodio simile è stato anche ripreso dalla BBC e che di seguito riporto.
Negli oceani, come nelle foreste, non vi è cattiveria. Si caccia per necessità e senza odio, è il ciclo della vita. Tuttavia, nei mari, non si era mai verificato un comportamento altruistico come quello riportato, con forti basi emotive al pari di quello che troviamo nel modo dei primati. Ancora oggi un comportamento simile è studiato dagli scienziati che stanno ancora stabilendo se si tratta di puro altruismo o se vi è qualche altra ragione.
La “tlemosyne” della balena come quella dell’uomo
Questo animale, dal passato difficile, è un un esempio di resilienza secondo me. La loro “tlemosyne” (dal greco resistenza) le ha contraddistinte attraverso i secoli da tutti gli altri abitanti del mondo marino, nonostante le vigliaccherie della nostra specie. Probabilmente è da millenni che l’altruismo è insito nei cetacei e senza umanizzazioni fuorvianti, credo si possano trovare similitudini con la responsabilità umana del prossimo. La tutela dell’altro fa emergere nei cetacei una forza duplice che consente loro di proteggere gli animali indifesi da quelli che non seguono le leggi della natura e che ne mettono in pericolo gli equilibri. Un po’ come fa l’uomo: le persone dotate di empatia e altruismo, arrivano a proteggere il prossimo da minacce ingiuste e che li motiva più di quanto se dovessero agire solo per se stessi. Forse l’altruismo è il dono che consente all’uomo di aiutare gli altri e se stesso mentre lo fa, riscoprendosi capace ingoiare ogni umana paura pur di preservare il prossimo dai colpi della sventura.