Sempre più frequentemente sentiamo parlare di “ghosting” e del suo significato come pratica comportamentale che tocca i livelli più comuni delle interazioni sociali, sia nella vita online che offline. Il Ghosting, non è un fenomeno nato nell’era digitale e dei social media, possiamo però confermare del suo intensificarsi grazie a strumenti che facilitano questa attività. In sostanza, il termine si riferisce a quelle persone che troncano in maniera brusca ogni forma di comunicazione con un’altra persa, senza dare spiegazioni; letteralmente, scomparendo come un fantasma. Si tratta di un atteggiamento che viene assunto non soltanto in un rapporto di cuore, ma anche nelle amicizie e persino in ambito professionale.
Chi pratica il Ghosting e perché lo attua
Non si limita ad una specifica fascia d’età o personalità. Sebbene alcuni profili lo praticano più frequentemente – in seguito tenteremo di tracciarne uno – non esiste un genere che lo attua più di un altro, almeno stando alla ricerca del “Journal of Social and Personal Relationships”: individui di diverse età e background culturali hanno ammesso di aver praticato il ghosting. Ma quali sono le ragioni? Beh, possono variare. Molte persone si avvalgono di questa pratica per evitare conflitti o situazioni scomode. Altre, invece, la considerano buona strategia per terminare una relazione che non soddisfa più le proprie esigenze. In questo ultimo caso è chiaro che i livelli di meschinità, si alzino di parecchio.
Ghosting e Social Media
Come abbiamo anticipato all’inizio di questo articoli, l’era dei social media ha reso questa attività ancora più facile da perseguire. Piattaforme social come Facebook e Instagram, che sono viste più come app per rimanere in contatto, anche grazie al sistema di messaggistica, permettono di bloccare gli utenti e ignorare le persone con un semplice click. C’è chi ha ammesso di farlo sistematicamente, non per difendersi dagli haters del web. Tuttavia, questa facilità di disconnessione con l’altro, ha portato il fenomeno del ghosting ad aumentare, soprattutto nelle relazioni mantenute attraverso questi canali. Secondo uno studio del 2019 sulla “Comunicazione Interpersonale Online”, la natura anonima e distaccata che garantiscono queste piattaforme, contribuisce a diminuire il senso di responsabilità personale verso il prossimo e quindi verso le interazioni sociali.
Ma come si sente una persona che ha subito il Ghosting e quali le conseguenze
L’impatto emotivo può variare. Spesso è sottovalutato, ma non dovrebbe esserlo perché in certi situazione non è solo disorientante, ma devastante. Le vittime di ghosting possono attraversare diversi stati d’animo. Secondo alcune ricerche sperimentare questo tipo di rifiuto, senza spiegazioni, contribuisce ad abbassare i livelli di autostima, con il rischio di aumentare i sintomi depressivi. Uno studio dell’Università di Colorado Boulder ha scoperto che l’ambiguità e la mancanza di chiusura associati al ghosting possono intensificare questi effetti negativi, lasciando le persone in uno stato di incertezza e confusione emotiva.
Esiste un profilo patologico di chi pratica frequentemente il Ghosting?
La psicologia e gli studi scientifici non hanno tracciato un profilo definitivo. Attualmente, non si possono trovare dei riscontri diagnostici se non connessioni con un certo tipo di personalità. Uno studio pubblicato nel “Personality and Individual Differences Journal”, spiega che gli individui che regolarmente ricorrono al ghosting possono mostrare segni di evitamento dell’attaccamento, una forma di insicurezza relazionale dove la persona tende ad evitare la vicinanza emotiva e l’intimità. Questo comportamento può essere radicato in esperienze passate di relazioni o in una scarsa capacità di gestire conflitti e emozioni negative. Inoltre, una ricerca dell’Università di Oregon ha suggerito che tali individui potrebbero anche mostrare tratti di narcisismo e mancanza di empatia, poiché il ghosting ignora i sentimenti e il bisogno di chiusura dell’altra persona.
I comportamenti post-ghosting: orbiting
Adesso è chiara la differenza: la persona ignorata è da definire come quella “Ghostata”; la persona che “ghosta”, è definita “Ghostatore”, colui che appunto applica il tipo di sparizione. Tra queste persone ci sono quelle che scompaiono letteralmente dall’orbita del ghostato, senza lasciare traccia, poi c’è chi invece continua a essere, in qualche modo, presente alla vista della persona ghostata facendo “orbiting”. In sostanza si tratta di mantenere una presenza passiva nella vita dell’altra persona, tipicamente attraverso i social media. Questo può includere azioni come visualizzare storie Instagram, mettere “mi piace” ai post o visitare profili, pur senza instaurare una vera comunicazione. Secondo uno studio della “Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking”, questo comportamento può essere motivato da un desiderio di mantenere un’opzione aperta per future interazioni senza impegnarsi in una vera relazione. In alcuni casi, può anche riflettere un bisogno di controllo o curiosità.
Quanto può essere doloroso?
L’orbiting può essere una situazione confusa e spesso dolorosa, specialmente per chi lo subisce. Questa pratica segue spesso un’esperienza di ghosting, mandando segnali contraddittori e creando incertezza. È considerata una delle azioni più sottilmente crudeli nell’ambito delle relazioni moderne. Se vi trovate a chiedervi “Perché continua a guardare le mie storie se non interagisce con me?”, è importante sapere che chi pratica l’orbiting è spesso consapevole dell’effetto che sta avendo su di voi. Sebbene non sia semplice quantificare il livello di questa meschinità, è fondamentale prendere in considerazione l’idea di limitare l’orbiting nella vostra vita. Questo non dovrebbe essere visto come un atto di vendetta, ma piuttosto come un passo verso la ricostruzione della propria serenità, allontanandosi da chi preferisce osservare in disparte piuttosto che interagire direttamente. Tuttavia, ogni situazione è complessa a modo suo, considerando la vasta gamma di casi e sfumature, è essenziale ricercare un parere professionale prima di intraprendere qualsiasi azione. La consulenza di un esperto può fornire un sostegno indispensabile durante periodi turbolenti che disturbano la vostra pace interiore. Collaborando con un professionista, è possibile determinare se le circostanze rappresentino effettivamente un caso di monitoraggio intrusivo, considerata l’assenza di vera interazione, e/o valutare il grado di allarme, ammesso che ci sia.
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Fonti consultate:
- “Journal of Social and Personal Relationships”
- Studio sulla “Comunicazione Interpersonale Online”, 2019
- Università di Colorado Boulder, Studio sull’impatto emotivo del ghosting.
- “Personality and Individual Differences Journal”, Studio sui tratti di personalità associati al ghosting
- Università di Oregon, Ricerca sui tratti narcisistici e mancanza di empatia in chi pratica il ghosting
- “Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking”, Studio sul fenomeno dell’orbiting post-ghosting.