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Asia Argento a Verissimo: a tu per tu con la vita

La forza di un'attrice che, con coraggio, ha trovato in se stessa il faro che guida attraverso la tempesta.

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Asia Argento, conta gli anni i mesi e i giorni da quando è uscita dalla sua dipendenza dall’alcolismo e a Verissimo, da Silvia Toffanin, parla apertamente della sua lotta contro l’alcolismo, un viaggio di auto-scoperta e rinascita. “Vedere catastrofi e pensare al peggiore scenario, mi ci rivedo. L’ossessione a ricadere nell’alcol non ce l’ho più. Osservo chi beve, se riesce a lasciare l’alcol nel bicchiere. Per me era impossibile, e non perché mi piacesse il gusto, ma perché eliminavo un disagio sociale che ho,” spiega Argento. La sua battaglia contro l’alcol è stata meno una questione di dipendenza fisica e più una lotta per gestire l’ansia sociale che l’affliggeva.

La psicologia di una rinascita

Anche se non lo ha dichiarato, dalle sue parole sembra che abbia intrapreso un percorso terapeutico valido e che abbia giocato un ruolo cruciale nel suo processo di guarigione. Asia, ha imparato a riconoscere e affrontare le “ricadute emotive”, quei momenti in cui vecchie abitudini e sentimenti negativi cercano di riprendere il sopravvento. “Insieme alla sobrietà c’è anche quella emotiva. Mi capita di cadere nei miei difetti, la paura, la rabbia e tante altre cose che desidererei non avere. Ma l’alcol mi metteva in uno stato in cui le cose erano meno acute sul momento, meno dolorose,” riflette.

A tu per tu con l’emozione

Nelle profondità di ogni cuore, vi è un teatro dove le emozioni si esprimono con una potenza a volte soverchiante. Le “ricadute emotive”, questi ritorni improvvisi di antichi dolori o gioie svanite, rivelano la complessità della nostra natura psicologica. Essere testimoni di tali ricadute è come osservare il mare che, dopo una calma apparente, è scosso da onde impreviste che risvegliano memorie sepolte nelle profondità.

Queste ricadute, non sono mero ripetersi di sentimenti passati, ma piuttosto un dialogo continuo con parti di noi che forse abbiamo sperato di lasciare alle spalle o creduto di aver sanato. Come un albero che perde le foglie in autunno e le ritrova trasformate in nuova linfa in primavera, così l’anima umana sperimenta il dolore e la gioia come cicli di una stessa esistenza.

In psicologia, si comprende che queste ricadute non sono segni di fallimento, ma tappe naturali nel viaggio di guarigione. Ogni volta che un’emozione riaffiora, ci offre l’opportunità di incontrarla con nuova saggezza, di dialogare con essa con maggiore maturità. Non è il ripetersi dell’emozione a definire la nostra condizione, ma il modo in cui rispondiamo. Possiamo scegliere di affrontare queste onde con un rinnovato senso di forza, o lasciarci trascinare indietro nelle acque turbolente del passato.

La resilienza, quindi, non si trova nel silenzio perpetuo delle emozioni difficili, ma nel riconoscere e accettare che esse possono tornare a visitarci, come vecchi amici che bussano alla nostra porta per vedere se abbiamo imparato le lezioni che cercavano di insegnarci. In questo dialogo continuo si può trasformare il rischio di ricaduta in un gradino più alto verso la nostra realizzazione.

La perdita e la resilienza

Un aspetto significativo del suo percorso è stato affrontare i traumi passati, come la perdita di una sorella e le difficoltà familiari. “Un filmato mandato in onda ha parlato dei miei dolori, come la perdita della sorellina che mi ha segnata,” racconta l’attrice. Questi momenti di introspezione sono essenziali per chi, come lei, ha cercato nella terapia un modo per elaborare il dolore e andare avanti.

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Asia Argento: “Marco, non Morgan”

Il viaggio di Asia non sarebbe completo senza toccare la complessa relazione con Marco, conosciuto dal pubblico come Morgan. “Per me lui è Marco, non Morgan. Quando ci siamo conosciuti avevamo tanti sogni e tantissimo amore,” ricorda con nostalgia. La loro storia è intrisa di amore, ma anche di difficoltà, poiché entrambi hanno indossate quelle maschere costruite per sopravvivere nel mondo dello spettacolo. Argento analizza come le pressioni dello spettacolo portano a creare un alter ego, un falso sé che nasconde la vulnerabilità e la sensibilità intrinseche di un’artista. “Uno si crea tante maschere per nascondere quella parte così sensibile e fragile,” spiega. Queste maschere, benché inizialmente funzionali, diventano col tempo una gabbia che soffoca l’autenticità: “La maschera non viene solo accettata, ma idolatrata, quindi si crea una dicotomia, un bipolarismo dell’anima che ho vissuto anche io.”

Il Prezzo delle illusioni

Asia Argento riflette sul pericolo di queste maschere, che finiscono per divorare l’essenza vera dell’individuo: “E questo è il problema della maschera, del falso sé, che finisce per mangiarsi quello che di puro c’è.” La sua critica si estende alle dinamiche del settore dell’intrattenimento, dove programmi come X-Factor permettono agli artisti di “galleggiare” senza mai affrontare veramente le loro difficoltà più profonde. “È come se non gli sia stato fatto un favore,” osserva Argento, parlando della difficoltà di affrontare i problemi di fondo senza cadere completamente.

Il fondo come inizio di una rinascita

Per Asia, il “toccare il fondo” è stato un cruciale punto di svolta, un regalo della vita che l’ha spinta a rialzarsi e a reinventarsi: “Io quando ho toccato il fondo, è stato come un regalo della vita perché poi ho dovuto rialzarmi e prendere quello che rimane di me, la vera me e trasformare, cambiare, buttare via anche e curarmi in tutti i sensi.” Questa esperienza le ha permesso di recuperare la sua integrità e autenticità, e spera che anche Marco possa trovare il modo di ritornare alla sua “parte sacra,” liberandosi delle catene del suo ego per diventare un miglior padre, artista e essere umano.

Nel concludere la sua riflessione, Argento esprime una speranza struggente che le sue parole possano servire come uno specchio per Marco, un invito a riconoscere e abbracciare la sua vera natura oltre il personaggio pubblico. “È brutto da dire, mi dispiace, non vorrei, però forse magari vedrà mentre dico queste cose e gli servirà a svegliarsi,” sussurra, rivelando una profonda empatia per l’uomo che una volta ha amato e la lotta che lui affronta.

La speranza

Ha poi accennato anche al suo ultimo vero amore, quello per Anthony Bourdaim, morto suicida nel 2018, specificando di quanto non riesca più a legarsi o a provare vero interesse per qualcuno dopo la sua morte. Nonostante tutto, e tutti i dolori che hanno costellato la sua vita, Asia Argento non molla: “Chissà se un giorno ritroverò un’oasi di rifocillamento di amore, di mestiere o assenza di lavoro e mi dedicherò completamente ai miei figli,” riflette. L’attrice rappresenta la lotta e la rinascita di molte donne che attraversano periodi di oscurità per raggiungere luoghi di luce e verità. La sua storia è una testimonianza del potere della resilienza umana e dell’importanza della psicoterapia nel trovare pace e significato nella vita, nonostante le sfide e i dolori del passato.

Giulia Averaimo
Giulia Averaimohttps://www.psiconarrativa.it
Con una formazione accademica solida e multidisciplinare, ho conseguito una laurea in Archeologia e Storia dell'Arte seguita da un'altra in Scienze e Tecniche Psicologiche. La mia carriera si è poi evoluta nel campo del giornalismo e della specializzazione in social media. Il focus dei miei contenuti, riguarda la psicologia dei social media e delle dinamiche di gruppo online. Il mio approccio unisce rigorosa ricerca accademica con applicazioni pratiche.

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