Il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) si distingue nel panorama dei disturbi psicologici per la sua complessa tessitura di grandezza e vulnerabilità. Classificato dal DSM-5 come un disturbo pervasivo, si manifesta attraverso un’esagerata percezione di sé, un bisogno incessante di ammirazione e una notevole mancanza di empatia verso gli altri. Questo quadro clinico, tuttavia, nasconde sfaccettature ancor più intricate quando si considerano le diverse espressioni del narcisismo. Tra le variegate personalità narcisistiche, troviamo sia quelle che ostentano la loro grandiosità in modo aperto, sia quelle che celano le loro aspirazioni dietro una facciata più riservata e sottile. Queste ultime appartengono al tipo detto “narcisista covert” o nascosto, una forma meno evidente ma altrettanto complessa del disturbo.
Narcisista Covert: cova sogni di grandezza ed è estremamente vulnerabile
Il narcisista covert non si pavoneggia della propria superiorità in maniera lampante. Al contrario, i suoi sogni di grandezza vivono nell’ombra, espressi attraverso fantasie private di successo e potere. La sua grandiosità è un fiume sotterraneo che scorre invisibile, ma costante. È spesso percepito come una persona introversa, timida, o insicura di sé; tuttavia, questa immagine esteriore non riflette la vera natura dei suoi desideri interni.
L’aggressività di questa personalità si manifesta in modo altrettanto velato. L’aggressione passiva è la sua arma di scelta, utilizzata per manipolare e controllare gli altri senza apparire apertamente ostile. Questo comportamento può includere sarcasmo, sottili svalutazioni, e procrastinazione deliberata, tutte tattiche che mascherano il suo antagonismo sotto una vernice di normalità.
La misura emotiva del narcisista covert
Altrettanto peculiare è la sua parsimonia, che si estende ben oltre la sfera monetaria. Il narcisista covert spesso ritiene che ogni forma di dono, sia esso emotivo o materiale, debba essere guadagnato o che in qualche modo lo impoverisca, o addirittura lo privi del proprio senso di potere e controllo, lasciandolo vulnerabile di fronte alla gentilezza mostrata. Ciò riflette una profonda miseria emotiva purtroppo, spesso radicata nelle esperienze infantili del narcisista covert. La riluttanza a condividere sentimenti o risorse può essere vista come una risposta appresa a interazioni precoci con figure di attaccamento, dove manifestazioni di gentilezza o affetto non sono state adeguatamente ricambiate. Questo deficit di reciprocità emotiva nei primi anni di vita può portare alla formazione di meccanismi di difesa, come la parsimonia emotiva, per proteggersi da ulteriori perdite personali.
Il malinteso comune che avvolge il narcisista covert è la confusione con una persona genuinamente introversa. Mentre l’introversione è una disposizione naturale verso la riflessione e la solitudine, il narcisismo covert è un manto di protezione, sotto il quale si nascondono insicurezze e bisogni insoddisfatti. Questa distinzione è cruciale per comprendere e interagire efficacemente con chi mostra tali tratti senza attribuirgli qualità che non possiede veramente.
In questo panorama psicologico, il narcisista covert rappresenta un enigma avvolto in un paradosso. La sua comprensione richiede uno sguardo attento e sensibile, capace di andare oltre le apparenze per scoprire la verità nascosta sotto strati di protezione emotiva. Solo così possiamo sperare di fornire il supporto e l’intervento necessari a chi vive in quest’ombra, spesso invisibile agli occhi di chi lo circonda.
L’abuso emotivo
In questo intreccio complicato di interazioni umane, è altrettanto fondamentale estendere la nostra empatia a coloro che, senza difese adeguate, si trovano a navigare le acque turbolente delle manipolazioni narcisistiche. Chi si relaziona con personalità covert può spesso trovarsi intrappolato in una rete di abuso emotivo, specialmente quando il narcisista innesta sensi di colpa e dipendenza emotiva nel partner, amici o membri della famiglia. Le continue svalutazioni, spesso mascherate da critiche distruttive anziché costruttive, possono provocare una profonda dissonanza cognitiva nei destinatari di tali comportamenti.
Queste anime, colpite e spesso isolate nel loro dolore, necessitano di una bussola che le guidi a riconoscere la verità dietro le maschere di affabilità. Il supporto di chi li circonda diventa un faro di luce, indispensabile per aiutarli a distinguere le manipolazioni subite e a intraprendere un percorso di guarigione, mirato a restaurare la propria integrità emotiva e la serenità interiore.