Che cos’è un’emozione? Essa si manifesta attraverso varie dimensioni: fisica, psicologica ed energetica. Questi aspetti si intrecciano e si esprimono in modo evidente nel nostro comportamento: il palpito del cuore di fronte alla delusione, il sussulto dello stomaco in un momento di gioia, sono tutti gesti involontari sorvegliati dal nostro sistema nervoso autonomo.
Recentemente, un progetto innovativo guidato dall’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia e la Fondazione Santa Lucia, ha indagato come le nostre reazioni emotive influenzano direttamente la nostra fisiologia gastrointestinale. Utilizzando pillole sensoriali ingoiate dai partecipanti, i ricercatori hanno osservato le variazioni di pH dello stomaco durante la visione di filmati emotivamente stimolanti.
Più siamo felice più il pH si alza
Questa ricerca, pubblicata sulla rivista eLife, si è avvalsa delle più moderne tecnologie in campo gastrointestinale, comunemente usate in esami medici ma ora per la prima volta applicate in studi psicologici. Gli esperimenti hanno rivelato che gli stati d’animo percepiti, come il disgusto o la paura, correlano strettamente con l’acidità dello stomaco. La ricerca ha scoperto che emozioni intense come disgusto e paura possono influenzare significativamente l’acidità gastrica, collegando un pH più alto alla felicità e un pH più basso al disgusto.
Oltre al pH, sono stati monitorati altri indicatori come la temperatura e la pressione interna, nonché l’attività cardiaca e i movimenti oculari dei partecipanti; dati che hanno fornito un quadro completo della risposta fisiologica alle emozioni. Nonostante alcune misurazioni non abbiano mostrato correlazioni dirette con le emozioni provate, l’incremento della velocità del ciclo gastrico durante momenti di felicità è stato uno dei dati significativi.
Questo studio non solo approfondisce la nostra comprensione delle connessioni tra emotività e funzioni corporee ma apre anche nuove prospettive di ricerca che potrebbero beneficiare persone con disturbi sia gastrointestinali sia emotivi, come i disturbi depressivi o dello spettro autistico. La tecnologia delle pillole sensoriali promette ulteriori sviluppi nel modo in cui comprendiamo e trattiamo l’interazione tra mente e corpo.
È importante evidenziare che i partecipanti a questo studio sono stati esclusivamente maschi. Infatti, nella rierca si legge: “Abbiamo scelto di reclutare solo partecipanti maschi per testare un campione più omogeneo. Considerando le differenze di genere nelle esperienze emotive, testare gli uomini rappresenta un approccio prudente. Tuttavia, siamo consapevoli che studi sulle donne sono necessari per generalizzare questi risultati e stiamo già lavorando su questo aspetto.”