Quanti di voi si ritrovano in queste parole? Quanto vi portano a riflettere sui sentimenti e sulle emozioni che avete soppresso per timore di essere respinti o fraintesi? E ancora più profondamente, per la paura di confrontarvi con la vostra vulnerabilità, di esporre il vostro intimo ai giudizi degli altri e di affrontare le vostre insicurezze. Con questa citazione, Kahlil Gibran disegna con le parole la delicatezza e la complessità dei rapporti umani, in particolare nei rapporti di cuore. Si evidenzia qui una sorta di dissonanza intrinseca nelle relazioni interpersonali, quella tra espressione e percezione, tra il dire e il comprendere. In questa lacuna, si nasconde il potenziale per incomprensioni e perdite emotive significative.
Tra ciò che viene detto e non inteso e ciò che viene inteso e non detto si perde la maggior parte dell’amore
– Khalil Gibran
La comunicazione in amore non riguarda solo le parole pronunciate, ma riferisce anche ai sentimenti non espressi e ai significati non colti. Quanto spesso, nelle nostre relazioni, ci troviamo a misconoscere il vero sentimento dietro le parole dell’altro? E quanto spesso lasciamo inespresso ciò che più ci sta a cuore?
In un mondo sempre più frenetico e superficiale, dove le occasioni di condividere veramente noi stessi sono così rare, l’autenticità emotiva è tutto. La felicità nelle relazioni umane, non è un dato acquisito, ma piuttosto qualcosa che richiede impegno, sensibilità e non per ultimo: una comunicazione profonda e sincera.
È altresì vero, che la felicità può assumere forme diverse per ciascuno di noi. Non esiste un unico modo di amare o di essere felici. Ognuno porta nel proprio cuore un universo di esperienze, aspettative e sogni. Questa diversità, se da un lato può generare incomprensioni, dall’altro potrebbe anche una fonte di arricchimento e di crescita reciproca. È duro il mondo in cui viviamo, abbiamo poche occasioni per essere felici. Se proviamo qualcosa per qualcuno, dovremmo ammetterlo, almeno a noi stessi.