In un’epoca fatta di legami amori che si intrecciano e si sciolgono con crescenza frequenza, la sindrome di rebecca potrebbe suonare come un paradosso nonostante sia una condizione psicologica abbastanza comune. Questa sindrome, infatti, è un fenomeno psicologico noto anche come gelosia retroattiva o retrospettiva. Nonostante non sia riconosciuta come sindrome ufficiale nel DSM-5, il manuale diagnostico standard, è ampiamente nota sia nella pratica clinica e sia nella cultura popolare, in modo particolare grazie a un romanzo pubblicato nel 1938 da Daphne du Maurier e dal titolo: “Rebecca”.
La protagonista del romanzo è letteralmente ossessionata e tormentata dal ricordo dell’ex moglie di suo marito, tanto da percepirne la presenza costante nella sua attuale vita matrimoniale. Questa preoccupazione che sfocia nella patologia – quindi in una vera e propria sindrome – genera nell’individuo che ne soffre una preoccupazione ossessiva e ingiustificata per le precedenti relazioni amorose dei loro partner. Per questo motivo è necessario valutare se l’ossessione sia circoscritta alla penultima relazione del proprio partner o a tutte quelle precedenti.
Sintomi e cause della sindrome di Rebecca
I sintomi principali includono una gelosia paralizzante e un’ansia costante riguardo al passato romantico del partner. Questi sentimenti possono essere esacerbati da confronti autoinflitti con l’ex del partner, alimentando una spirale di bassa autostima e insicurezza.
Gelosia e insicurezza: una preoccupazione costante riguardo alle ex relazioni del partner, spesso accompagnata da confronti negativi con se stessi.
Ricerca di rassicurazioni: bisogno continuo di rassicurazione sull’unicità e la solidità della propria relazione.
Comportamenti ossessivi: verificare i social media delle ex del partner o indagare sul loro passato per fugare ogni dubbio circa il fatto che le relazioni con le ex fossero migliori di quella attuale.
Angoscia emotiva: stress e ansia persistenti legati ai pensieri delle relazioni passate del partner.
Il ruolo del partner
Le cause possono variare da bassa autostima, precedenti esperienze di tradimento, a disturbi d’ansia. Tuttavia, un aspetto peculiare è il ruolo che un partner può giocare nel peggiorare o addirittura scatenare questi sentimenti. In alcuni casi, un partner meschino può deliberatamente alimentare la sindrome. Ad esempio, utilizzando storie del passato per suscitare gelosia, o paragonando il partner attuale con l’ex per scalfire l’autostima e la sicurezza. Quindi non è da escludere che un comportamento simile rispecchi una forma di manipolazione psicologica o abuso emotivo ed è importante imparare a distinguere questo tipo di comportamento con un altro, ad esempio se la persona che si sta frequentando abbia superato più o meno il lutto da separazione.
Il trauma del ritorno dall’ex
La Sindrome di Rebecca può svilupparsi anche a seguito di un trauma, come nel caso in cui un partner ritorna con un’ex dopo aver avuto una relazione di medio-lungo termine con un’altra persona. Questo tipo di esperienza può essere particolarmente destabilizzante e traumatica per il partner “lasciato”, che si trova costretto ad accettare una decisione improvvisa e apparentemente ingiusta.
In queste situazioni, il trauma deriva dall’improvvisa rottura di fiducia e dalla sensazione di essere stati sostituiti o non valorizzati. Il ritorno del partner con un’ex può suscitare una serie di emozioni intense, come il senso di rifiuto, l’abbandono, e la paura di non essere sufficienti. Queste emozioni possono alimentare la Sindrome di Rebecca, portando la persona a diventare eccessivamente focalizzata sul passato romantico del proprio partner.
Strategie: superare la sindrome di Rebecca
Le strategie per migliorare e superare la sindrome sono diverse. Il primo passo necessario, ovviamente, è quello di lavorare sull’autostima per migliorare la sicurezza in se stessi. In questo caso la terapia è la via migliore da scegliere. Si tratta di uno degli strumenti migliori per affrontare e superare le insicurezze e per imparare a gestire la gelosia in modo più sano. In base ai casi si può scegliere sia la terapia individuale che di coppia. Infatti, è importante anche una comunicazione aperta e onesta con il partner. Favorendo un ambiente consapevole, diventa più facile esprimere le proprie preoccupazioni e lavorare insieme per rafforzare la fiducia nella relazione.
Consapevolezza e accettazione: riconoscere e accettare i propri sentimenti è il primo passo verso il superamento della sindrome. La consapevolezza spinge le persone a parlarne apertamente e a chiedere l’aiuto non solo del proprio partner, ma anche di un professionista se questa ossessione limita la vita quotidiana.
Comunicazione aperta: discutere apertamente e onestamente le proprie insicurezze con il partner può aiutare a costruire fiducia e comprensione.
Lavorare sull’autostima: attraverso la terapia, o l’impegno in hobby, soprattutto manuali, potrebbe allontanare i pensieri ossessivi e aumentare e rafforzare, invece, il senso del sé.
Gestione dell’ansia: altre tecniche che si sono rilevate utili sono la mindfulness, la meditazione, o la terapia cognitivo-comportamentale.
Stabilire confini sani: l’era digitale e dei social media, non aiuta. Sono contenitori di ricordi che potrebbero aggravare ulteriormente la sindrome. Quindi per evitare comportamenti ossessivi, è il caso di stabilire dei confini circa il controllo di queste piattaforme utilizzate per fare dei continui confronti rispetto alle relazioni attuali. Bisognerebbe imporsi una dieta dai social media, nei casi più estremi bloccare i profili che si è tentati a consultare.
Riconoscere la Manipolazione: se il partner attuale contribuisce al problema, è fondamentale valutare la salute della relazione.
Transfert: il ruolo che giocano i traumi passati sulla relazione attuale
I traumi passati possono manifestarsi in diversi modi nella relazione attuale. Comportamenti come evitare certi argomenti, sentire cose negative sul partner, sentirsi difensivi, disconnessi o irritabili sono comuni tra coloro che hanno subito traumi non risolti. Questi comportamenti possono creare barriere significative alla comunicazione e all’intimità nella relazione attuale, rendendo difficile connettersi pienamente con il partner
Fonti:
- Rebecca Syndrome: Jealousy Over Your Partner’s Ex – exploringyourmind.com
- Putting the Past on the Present – psychologytoday.com
- 12 Signs a Past Trauma May Be Affecting Your Relationship – psychologytoday.com