giovedì, Dicembre 12, 2024

Demisessualità: un percorso unico per comprendere il sé e gli altri

Decifrare la demisessualità: una serie di confronti per comprendere le diverse sfumature dell'attrazione umana

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La demisessualità, nel panorama complesso della sessualità umana, è caratterizzata da una entità distintiva che tesse un filo delicato nella più ampia e sfumata tela della sessualità grigia. Un tema che attualmente viene trascurato nel dialogo convenzionale sulla sessualità. Per questo motivo è necessario un approccio metodico e un’indagine accurata per spiegarne tutti i dettagli, così da svelare le sue molteplici sfaccettatura e definire con precisione le percezioni di quelle persone che coltivano questa caratteristica.

Il termine ‘demisessualità’ porta con sé le radici linguistiche del francese ‘demi-‘, che evoca il concetto di ‘metà’ o ‘parzialmente’. Questa etimologia non è casuale ma intrinsecamente legata alla natura stessa dell’orientamento. Nella demisessualità, l’attrazione sessuale non si manifesta in modo pieno o costante, bensì risiede in uno stato di latenza, emergendo in tutta la sua pienezza solo all’interno di specifiche condizioni emotive. Questo ‘essere a metà’, questo emergere parziale dell’attrazione sessuale, riflette una complessità profonda nell’esperienza umana: l’attrazione non è semplicemente un istinto immediato, ma un fenomeno che può sbocciare pienamente solo quando nutrito dall’intimità emotiva e dalla connessione profonda.

Demisessualità: significato e cosa vuol dire

Immaginate di vivere in un mondo dove l’attrazione sessuale non si accende al primo incontro, ma si sviluppa lentamente, alimentata dalla connessione emotiva. Questa è la realtà dei demisessuali. Per loro, l’attrazione sessuale non è immediata; nasce e cresce solo in presenza di un legame emotivo intenso e significativo con un’altra persona.

La Demisessualità a confronto

Per comprendere meglio, mettiamola a confronto con altre forme di orientamento sessuale:

Alosessualità: qui, l’attrazione sessuale può scaturire da una vasta gamma di stimoli – un sorriso, un gesto, una conversazione. Per i demisessuali, invece, questi stimoli non sono sufficienti. L’attrazione richiede tempo, fiducia e, soprattutto, un’emozione condivisa.

Asessualità: spesso relegata ai margini del dibattito pubblico sulla sessualità, è un orientamento che sfida le concezioni convenzionali di desiderio e attrazione. Questi discorsi possono sembrare delle etichettature, ma sono fondamentali poiché possono supportare, essere una guida per chi è smarrito e ha bisogno di orientarsi. È l’individuo che non dovrebbe utilizzare certe definizioni per denigrare – questo è una tema che mi premeva sottolineare. Dunque, ritornando al discorso dell’asessualità, in netto contrasto con le narrazioni dominanti incentrate sull’onnipresenza del desiderio sessuale, in genere non sperimentano attrazione sessuale, indipendentemente dal genere o dal tipo di relazione. I demisessuali, al contrario, possono sentirsi sessualmente attratti, ma solo dopo aver stabilito un legame emotivo profondo.

Bisessualità e omosessualità: la bisessualità, che si manifesta attraverso l’attrazione verso entrambi i generi, contesta l’idea di una rigidità binaria nel desiderio sessuale, dimostrando la fluidità e la complessità delle inclinazioni umane. Anche l’omosessualità, in modo analogo, si caratterizza dall’attrazione verso lo stesso genere, infrangendo così i canoni percepiti dell’eterosessualità. Tuttavia, entrambi gli orientamenti, non implicano necessariamente un legame emotivo profondo come prerequisito per l’attrazione sessuale.

Demisessualità vs Sapiosessualità

Un confronto interessante è quello con la sapiosessualità. La sapiosessualità, caratterizzata da un’attrazione primaria verso l’intelligenza, si distingue per la sua enfasi sull’acume mentale come catalizzatore dell’attrazione. Questo orientamento valorizza la stimolazione intellettuale – l’ingegno, i dialoghi coinvolgenti e il pensiero critico – come fondamenti dell’attrazione sessuale.

In netto contrasto, la demisessualità si basa su un meccanismo di attrazione sessuale intrinsecamente diverso e che ha delle caratteristiche ben precise. In primis, bisogna chiarire che non nasce in maniera spontanea in risposta, ad esempio, all’intelligenza o al talento. È un sentimento che si sviluppa gradualmente e si solidifica man mano che i legami diventano più profondi e sostenuti. Dunque, mentre i sapiosessuali possono sperimentare un’attrazione immediata innescata da una intelligenza brillante e istrionica, il prerequisito che definisce i demisessuali è un’interazione emotiva a lungo termine che lascia spazio all’attrazione sessuale. L’empatia emotiva e l’intimità, sono la bussola delle persone demisessuali; mentre quella dei sapiosessuali, come già spiegato, predilige la stimolazione intellettuale e cognitiva.

È da stolti pensare che in questo mondo esistano pochi schemi in amore e in termini attrattivi, indipendentemente dalle scelte del singolo che vanno comunque rispettate e non giudicate. Le medesime complessità sono presenti anche tra gli animali; tutte le razze presenti su questo pianeta possono esprimere o rispondere a stimoli unici e personali nella costituzione della loro attrazione sessuale.

Demisessualità: non una scelta, ma un’identità

È cruciale comprendere che la demisessualità non è una scelta, come la castità o l’astinenza. È piuttosto un tratto intrinseco dell’individuo, parte della sua identità sessuale. Confondere la demisessualità con una decisione deliberata di astinenza può portare a fraintendimenti e mancanza di riconoscimento.

Perché è importante capire la demisessualità

La demisessualità, dunque, è in grado di sfidare le norme imposte dalla società, in cui la sessualità si traduce spesso in termini di immediatezza e visibilità. La demisessualità è profonda, e soprattutto, si concede i tempi di un innamoramento profondo. Capirla significa accettare uno spettro della sessualità essenziale per affrontare un dialogo inclusivo nel rispetto di tutte le esperienze individuali.

Giulia Averaimo
Giulia Averaimohttps://www.psiconarrativa.it
Con una formazione accademica solida e multidisciplinare, ho conseguito una laurea in Archeologia e Storia dell'Arte seguita da un'altra in Scienze e Tecniche Psicologiche. La mia carriera si è poi evoluta nel campo del giornalismo e della specializzazione in social media. Il focus dei miei contenuti, riguarda la psicologia dei social media e delle dinamiche di gruppo online. Il mio approccio unisce rigorosa ricerca accademica con applicazioni pratiche.

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