giovedì, Gennaio 9, 2025

Ecoansia: un fenomeno crescente nell’era dell’emergenza climatica

L'ecoansia è l'angoscia del presente per il futuro del pianeta. Come il cambiamento climatico sta influenzando la salute mentale globale.

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L’ecoansia è una nuova preoccupazione psicologica che si fa spazio in un mondo che, tra negazionisti e complottisti, sta riuscendo in qualche modo a percepire le reali sfide ambientali che l’essere umano non può fare più a meno di affrontare. In particolare, questo termine descrive un senso di apprensione e stress legato ai cambiamenti climatici e alle sue conseguenze sulla Terra.

Le radici dell’ecoansia

In molti riducono questo termine – ecoansia – a un semplice e blando timore per l’ambiente. Purtroppo non è così, e a soffrirne in modo particolare sono i più giovani. Si trattai infatti, di un disagio profondo che scaturisce dalla consapevolezza di menti più sensibili circa l’impatto umano sul pianeta e dalle preoccupazioni per il futuro delle generazioni successive. Tale ansia è alimentata dai continui report sui danni ambientali e dalle previsioni a volte allarmanti sul riscaldamento globale. Questa costante esposizione a notizie negative sull’ambiente può provocare un senso di impotenza e di angoscia.

Gruppi particolarmente colpiti

Si tratta di uno stato d’ansia che tende a colpire in modo più significativo alcune fasce della popolazione. I giovani, in particolare, si trovano ad affrontare un futuro incerto, spesso percepito come compromesso dai precedenti mancati interventi sul cambiamento climatico. Questo sentimento è amplificato da una crescente consapevolezza sociale e ambientale. Ambientalisti, in primis, ma anche scienziati addentri alla problematicità del cambiamento climatico, sono più inclini a soffrire di questo tipo di ansia.

Manifestazioni e impatto

Le conseguenze connesse all’ecoansia non sono da sottovalutare. Possono influenzare la salute mentale, ma anche quella fisica. I sintomi sono evidenti: ansia cronica, depressione, sentimenti di rabbia, disperazione e persino disturbi del sonno. Il senso di isolamento, per questi individui, è dietro l’angolo, poiché potrebbero sentirsi anche emarginati da coloro che non condividono le loro idee o non riescono a capire la gravità del problema connesso alla crisi climatica.

Verso soluzioni positive

Nonostante la gravità dell’ecoansia, ci sono modi per affrontarla. Ciò che diminuisce questa ansia, per chi ne è affetto, è quello di militare nell’attivismo ambientale, di agire e fare qualcosa inerenti al problema e che fornisca un senso di controllo. Cercare comunità che condividono le stesse proeoccupazioni e confrontarsi, potrebbe mitigare questo senso di isolamento e ansia. In questo contesto il ruolo degli psicologi e professionisti della salute mentale, è particolarmente importante poiché possono offrire strategie pertinente a gestire questo tipo di ansia.

Giulia Averaimo
Giulia Averaimohttps://www.psiconarrativa.it
Con una formazione accademica solida e multidisciplinare, ho conseguito una laurea in Archeologia e Storia dell'Arte seguita da un'altra in Scienze e Tecniche Psicologiche. La mia carriera si è poi evoluta nel campo del giornalismo e della specializzazione in social media. Il focus dei miei contenuti, riguarda la psicologia dei social media e delle dinamiche di gruppo online. Il mio approccio unisce rigorosa ricerca accademica con applicazioni pratiche.

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