Viktor Frankl, uno psichiatra e neurologo austriaco, è noto per il suo lavoro sulla logoterapia e per la sua esperienza personale nei campi di concentramento nazisti. La sua filosofia si concentra sul trovare un significato nella sofferenza e su come gli individui possono trascendere le circostanze difficili attraverso una prospettiva centrata sul significato. La frase “Non possiamo evitare di soffrire, ma possiamo scegliere come crescere attraverso quel dolore” riassume efficacemente il suo pensiero.
Analizziamo insieme il pensiero di Viktor Frankl
- Non possiamo evitare di soffrire: è da stolti pensare che tutto fili liscio come l’olio, in ogni occasioni. Tutti, prima o poi, siamo chiamati a rispondere a sofferenze e avversità in qualche modo. Così Frankl, avendo vissuto gli orrori dei campi di concentramento, sapeva profondamente che la sofferenza è un aspetto ineludibile della condizione umana.
- Ma possiamo scegliere come crescere attraverso quel dolore: il messaggio di Frankl è tutto qui: sebbene la sofferenza sia inevitabile, è la nostra reazione ad essa che fa la differenza. Infatti, l’essere umano, può scegliere se lasciarsi schiacciare dalla sofferenza o se reagire come mezzo per crescere, imparare e trovare un significato alla propria esistenza.
Dal punto di vista psicologico
- Resilienza: La capacità di riprendersi dalle avversità e di adattarsi bene di fronte alla tragedia, al trauma, alle minacce o allo stress significativo è conosciuta come resilienza. In questo frangente non fa riferimento all’evitamento della sofferenza, piuttosto al modo in cui la elaboriamo. Frankl, infatti, suggerisce che per ricostruire la resilienza bisogna ricercare un significato, uno scopo nella sofferenza.
- Accettazione: Come indica la frase, “accettare il dolore non significa esserne privi”. Questo concetto si allinea con molte forme di psicoterapia, come la terapia di accettazione e impegno (ACT). L’ACT insegna che lottare o evitare il dolore interiore spesso intensifica la sofferenza. Accettare le proprie emozioni e sensazioni senza giudicarle può portare a una maggiore pace e a una maggiore capacità di gestire la sofferenza.
- Crescita post-traumatica: non è detto che lo stress post-traumatico, elaborandolo, non possa portare a una crescita. Spesso, affrontandolo, gli individui sperimentano una crescita e miglioramenti nelle relazioni interpersonali, apprezzando ancora di più la vita e le nuove possibilità. Questo concetto si allinea con l’idea di Frankl di trovare significato nella sofferenza e utilizzare la sofferenza come mezzo per la crescita.
Bisogna fare solo attenzione a un particolare: accettare il dolore non significa esserne privi e non trattare le persone “apparentemente” forti, come bersaglio da colpire solo perché capaci di grande resilienza.