Un recente rapporto di Ital Communications-Censis, intitolato “Disinformazione e fake news in Italia: Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale”, ha rivelato interessanti dinamiche riguardo alla percezione delle fake news e dell’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale (AI) nel contesto italiano.
Secondo il rapporto, il 90% degli italiani si informa con regolarità, ma ciò che sorprende è che quasi il 30% della popolazione nega l’esistenza delle fake news. Questi individui le considerano come “notizie vere censurate deliberatamente dai media ufficiali e poi presentate come false”. Tale negazione sembra essere più diffusa tra gli anziani, coloro con un basso livello di istruzione e i residenti nei piccoli centri.
Dall’analisi è emerso che il 76,5% degli italiani trova sempre più difficile individuare e riconoscere le false notizie. Un intervistato su cinque ammette di avere difficoltà nel identificarle correttamente. Giuseppe De Rita, il presidente del Censis, ha evidenziato l’importanza di combattere le fake news e la cultura orale, in cui convinzioni irrazionali vengono diffuse senza basi solide. Per far fronte a questa sfida, De Rita ha sottolineato la necessità di rafforzare le fonti informative autorevoli.
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Nel campo dell’informazione, l’uso del web è adottato dall’83,5% degli italiani, mentre il 74,1% si rivolge ai media tradizionali. Il 64,3% delle persone fa affidamento su più fonti informative, combinando sia quelle tradizionali che online, mentre il 19,2% preferisce esclusivamente le fonti online. Un dato interessante è che il 76% dei giovani utilizza i social media come principale fonte di informazione. Al contempo, 3,3 milioni di cittadini hanno rinunciato a una fonte di informazione specifica, mentre 700 mila italiani hanno scelto di non informarsi affatto. Questi numeri ci mostrano come le preferenze riguardo alle fonti di informazione stiano cambiando nel panorama mediatico odierno.
Un argomento di grande controversia è l’emergenza climatica. Il 34,7% degli italiani ritiene che ci sia un allarmismo eccessivo riguardo a questo tema, mentre il 25,5% considera l’alluvione in Emilia Romagna come una risposta contro chi sostiene la desertificazione. Allo stesso tempo, un 16,2% della popolazione si identifica come negazionista del cambiamento climatico. Questi dati evidenziano le opinioni divergenti e spesso contrastanti riguardo a una delle problematiche più rilevanti dei nostri tempi.
Riguardo all’Intelligenza Artificiale, il 75,1% degli italiani teme che con l’upgrading tecnologico diventerà sempre più difficile controllare la qualità delle notizie. Tuttavia, il 58,9% ritiene che l’IA possa diventare uno strumento a supporto dei professionisti della comunicazione. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alberto Barachini, ha sottolineato l’importanza di implementare filtri che possano distinguere i contenuti creati dall’uomo da quelli dell’Intelligenza Artificiale per garantire una corretta informazione.
Il report ha messo in luce la necessità di tessere una potente alleanza tra tutte le figure coinvolte per diffondere informazioni autentiche e di qualità. Questo sforzo collettivo diventa fondamentale per affrontare le sfide della disinformazione e per sfruttare appieno le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale nell’ambito della comunicazione. In sostanza, il rapporto rileva che l’ecosistema dell’informazione in Italia sta attraversando una fase di cambiamento e adattamento, e coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder è cruciale per garantire una comunicazione più trasparente e responsabile. Questa sinergia tra le parti interessate può essere il punto di svolta per un futuro informazione più affidabile e consapevole.
Le fake news influiscono sulla salute mentale delle persone?
Le false notizie, confezionate in modo sempre più realistico e meschino grazie all’Intelligenza Artificiale, possono avere un impatto preoccupante sulla salute mentale delle persone. Abbandonando i toni sensazionalistici, queste fake news vengono corredate da immagini manipolate ed estremamente convincenti che scatenano reazioni emotive e cognitive che possono risultare dannose per chi le legge.
L’esposizione a false notizie può avere conseguenze negative sulla nostra salute mentale. Se navighiamo in rete senza “protezione” (vale a dire senza una solida cultura in merito a diversi argomenti), siamo più suscettibili ad ansia e stress quando ci imbattiamo in notizie allarmanti. Inoltre, possiamo provare depressione e disperazione a causa di storie tristi o negative che ci vengono presentate come vere. L’infodemia, ovvero l’eccesso di informazioni a cui siamo costantemente esposti, può contribuire a sentimenti di isolamento sociale e di sfiducia. Troppi dati e notizie spesso contrastanti possono renderci confusi e indecisi. Per proteggere la nostra salute mentale, è fondamentale fare attenzione alle fonti informative che consultiamo. Dobbiamo cercare di scegliere fonti affidabili e specifiche, evitando di credere ciecamente a tutto ciò che appare sullo schermo del nostro dispositivo. In un mondo pieno di informazioni, la consapevolezza critica diventa essenziale per mantenere la nostra salute mentale in equilibrio.
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