Una stanza del pianto per sfatare il tabù sulle emozioni, sulla propria reazione alle emozioni. Ideata a Madrid, è rimasta aperta qualche giorno dopo la pandemia. Detta “Llorerìa”, che in spagnolo significa piangere, tutti vi potevano accedere. Il colore predominante di questo spazio è il rosa e numerose sono le scritte che campeggiano sui pannelli: “va bene non sentirsi bene” o ancora “anche io ho l’ansia”. Poi una serie di telefoni dove le persone potevano mettersi in contatto con chiunque avesse voluto, compreso lo psicologo.
L’iniziativa è servita per abbattere appunto quel tabù circa la salute mentale, evidenziando quanto sia importante esprimere le proprie emozioni e lasciarsi aiutare, supportare da un professionista. Avviata dalla piattaforma spagnola di terapia on line “Therapy Chat”, è un progetto al centro di un dibattito. C’é chi lo approva e chi invece ha notato dei punti critici, come quello dei social in cui le persone entrano per farsi selfie, ridere, scherzare e postare mentre qualcuno è intento ad esprimere il proprio dolore o almeno è quanto emerge dalle riviste specialistiche che hanno riportato la notizia. Queste sono più o meno le impressioni riportate dalla rivista Hipertextual in base all’esperienza dello psicologo Pablo Rcoca il quale sottolinea anche il contenuto semplicistico dei pannelli.
Insomma un’iniziativa da migliorare, ma non per questo valida, visto che il messaggio è tra i più potenti. In una società in continuo mutamento che ci vuole sempre al 100%, al top delle nostre capacità, lasciar passare il messaggio che non bisogna sentirsi ed essere sempre ok, è più che valido e soprattutto reale!
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