Non è un paradosso, ma si avvicina molto; uno di quelli che potrebbero distruggere l’universo, direbbe Doc Brown. E invece è la pura realtà e Shakespeare ci aveva visto lungo. Vi ho già parlato dell’effetto “Dunning-Kruger” che si riferisce a una tendenza umana interessante. Recenti studi psicologici hanno esaminato il comportamento del cosiddetto “supponente”, un individuo che crede di essere incredibilmente competente in qualcosa, ma in realtà è gravemente sottostimando le proprie capacità. Questa illusione di superiorità può portare la persona a compiere errori costosi, poiché non si rende conto delle sue reali competenze.
L’effetto Dunning-Kruger è stato uno dei primi studi a indagare le basi fisiologiche di una comune distorsione cognitiva. Tuttavia, il campo di ricerca è ancora in evoluzione, poiché vediamo il fenomeno diffondersi a livello socio-culturale, specialmente tra persone polarizzate e negazionisti. Un aspetto interessante riguarda le persone con competenze sovrastimate che si trovano a capo di grandi aziende. Inoltre, nell’attuale periodo storico, molti leader mondiali, con varie cariche, hanno sottovalutato il pericolo della pandemia. Questa situazione è in parte attribuibile alla globalizzazione, che ha consentito al virus di propagarsi rapidamente.
Come tenere a bada la supponenza?
È difficile offrire consigli o una sorta di beauty routine per la mente a coloro che tendono a cadere nel tranello della supponenza. Queste persone mostrano spesso una predisposizione a vedere solo il proprio punto di vista, ignorando le opinioni altrui e ponendo se stesse al centro di ogni cosa. Questo comportamento limita la loro capacità di crescita e apprendimento, poiché si rifiutano di considerare altre prospettive che potrebbero offrire una migliore comprensione del mondo. Se solo fossero disposte a essere più aperte e a cambiare idea, potrebbero ampliare le loro conoscenze e prospettive.
Perché nella copertina dell’articolo ho deciso di colorare solo il punto interrogativo?
In questa illustrazione, ho scelto l’arancione come colore simbolo della comprensione, saggezza e equilibrio. Riguardo ai due simboli, mi ispiro frequentemente a uno dei miei scrittori preferiti, Luciano De Crescenzo, che è anche filosofo e regista. Nel suo libro “Il dubbio”, che considero prezioso come una bibbia, c’è un passaggio che rappresenta il cuore di questo articolo e ve lo riporto di seguito:
Il Punto Interrogativo è il simbolo del Bene, così come quello Esclamativo è il simbolo del Male. Quando sulla strada vi imbattete nei Punti Interrogativi, nei sacerdoti del Dubbio positivo, allora andate sicuro che sono tutte brave persone, quasi sempre tolleranti, disponibili e democratiche. Quando invece incontrate i Punti Esclamativi, i paladini delle Grandi Certezze, i puri dalla Fede incrollabile, allora mettevi paura perché la Fede molto spesso si trasforma in violenza.