Esiste la felicità? Non lo so, ancora indecisa. Ma so con certezza che esiste la serenità e puoi trovarla nelle piccole azioni quotidiane. Se non vai di fretta riesci ad individuarla.
È nascosta lì, dietro l’angolo. Personalmente la trovo ogni volta: di mattina quando mi sveglio e vado a lavoro. La certezza di avere un buon impiego mi dà serenità. Quando mi dirigo verso casa, ho un posto dove ritornare ed è li che trovo ogni volta il mio punto di partenza. Il calore della mia famiglia di cui godere, un tetto sulla testa, un letto in cui riposare. Nonostante la convivenza alle volte difficile, resterà sempre il mio rifugio, il mio luogo sicuro.
Non so dirvi se questa sia o meno la felicità, ma di sicuro è una fortuna possedere tutto quello che ho già. Al di là della conquista o del fatto che persone come me non riescono a stare ferme e cercano ogni giorno di migliorarsi, ciò non significa non essere felici perché in qualche modo non si è mai contenti.
Affrontare questi argomenti diventa necessario per me, soprattutto per quelle anime fragili che rischiano di perdersi. Perché lo faccio? Perché tutti almeno una volta nella vita abbiamo affrontato questo rischio che purtroppo si può nascondere ovunque, soprattutto in questo nuovo mondo tecnologico che schiavizza i tuoi pensieri e le tue azioni.
Molti trovano conforto cercando una risposta in rete, una spiegazione al dramma che sta vivendo; al peso nel cuore che non riesce ad eliminare. Alcuni individui hanno bisogno di un supporto dopo una delusione. Cercano un aiuto on line, una speranza alla quale potersi aggrappare e che si trasforma nella ragione per la quale si va avanti. Ovviamente quella speranza la dovrete cercare in voi stessi. Un articolo scarsamente può esservi di supporto ma si può trasformare in una sorta di guida nel momento in cui chi scrive, racconta la propria esperienza. Un’esperienza che potrebbe ispirarvi. La mia, che è stata poi la soluzioni a molti ostacoli, è stata quella di accettare i cambiamenti che si sono verificati nella mia vita. Dall’accettazione dunque, allontanando il rifiuto, sono riuscita a migliorare me stessa.
Cogliere il nuovo come un’opportunità. Anche se il “nuovo”, un nuovo stato delle cose, ci fa soffrire, non bisogna guardare al passato con malinconia. Bisogna osservare i nostri pensieri e capire ciò che non ci rende felici così da farli evolvere. Accettare ciò che ci accade senza farne una tragedia, anzi… magari cogliendo il lato positivo della cosa. Attraverso le esperienze di altre persone cerchiamo di identificarci e farci forza. Non so quanto questo possa essere d’aiuto, l’aggrovigliarsi di emozioni che scoppiano nel cuore e nell’anima resteranno una chimera, ma non per questo ci deve precludere la possibilità di stare bene e trovare, ahimé, un’armonia momentanea col dolore.
I grandi maestri spirituali si sono maciullati il bubbone per fornirci le basi per essere felici. E saremmo in grado di capirli se solo non nutrissimo il nostro spirito di un inutile attaccamento a quello che è andato via, a quello che non c’è più.
Oggi vi propongo i 10 principi per essere felici (o almeno per trovare un equilibrio) tratti dal libro “Le 10 vie della felicità. Da Socrate al Dalai Lama e oltre“. A me ha aiutato molto e spero serva anche a voi.
1. Lao Tzu: vivi il presente
Premetto che non sono d’accordissimo, almeno per il 20%. “Se sei depresso stai vivendo nel passato. Se sei ansioso stai vivendo nel futuro. Se sei in pace, stai vivendo nel presente“. Ok per il passato, ok per il presente, ma il futuro? Per vivere un presente degno e felice dobbiamo tuttavia porre le basi per un domani migliore. Occorre agire in maniera concreta per cambiare le cose. Agire! E se agiamo incominciamo così a creare il nostro futuro, inconsapevolmente, mentre ci godiamo un presente fatto di serenità. Fai una prova e chiediti cosa ti rende felice in questo momento. Riflettici bene e vedrai che sono tante le cose che almeno ti procurano serenità. Non importi di fare cose controvoglia per dimostrare a tutti i costi che sei forte. Viviti l’ozio se ti va. Se non ti va di non far nulla, non lo fare. Se ti va di stare accanto ai tuoi affetti perché ti fa star bene, fallo. Non devi dimostrare niente a nessuno. Non devi per forza ingannare il tuo dolore che esige di essere vissuto. Domani andrà meglio. Cerca solo di star bene con le cose che ti fanno stare bene vivendo comunque il presente in maniera degna per un domani migliore.
2. Buddha: osserva i tuoi pensieri
“Tutto ciò che pensiamo, lo diventiamo“. La chiave della felicità. Eccola servita su un vassoio d’argento. Sembra facile? Ma non è così. L’essere umano è fallace. Si lascia trasportare dai pensieri negativi. Anche la persona più positiva al mondo ha paura. Tuttavia alle volte è importante fare un mea culpa. La felicità è il risultato dei nostri pensieri. Pensando al meglio, diventeremo noi stessi il meglio. Dunque pensa: “Quali pensieri spianano la strada alla felicità?“.
3. Eraclito: non opporti al cambiamento
Forse questo è davvero il principio base. Se gli remiamo contro, al cambiamento, non andiamo da nessuna parte. Così non predisponiamo l’anima, e anche il destino, ad accogliere il nuovo, il meglio. La sofferenza deriva proprio dal fatto che ci opponiamo ad esso con tutte le nostre forze. Pensa a dove vorresti essere fra dieci anni e cosa sono le cose da perseguire per far si che ciò accada e che ti rendano appunto felice.
4. Socrate: rimani saldo sui tuoi valori.
Tra tutti questi principi non dobbiamo dimenticarci dei nostri valori. Seppur le cose mutano, non mutiamo di dignità e umiltà. Si può cambiare anche preservandoli i valori. “La felicità dipende dalla virtù” diceva Socrate e dalla saggezza che utilizziamo per migliorare noi stessi. Lo stesso concetto poi ribadito da Gandhi millenni dopo: l’uomo è portato ha scegliere il bene e se invece sceglie il male lo fa per ignoranza. Ignoranza di vita, di un’anima anoressica che non è stata abbastanza nutrita nel corso della propria esistenza. Dunque è giunto il momento di arricchirla. Per questo facciamo una lista dei valori che noi riteniamo più importanti e prima di non permettere agli altri di calpestarli, iniziamo a non calpestarli noi stessi.
5. Epicuro: concediti i piaceri naturali e necessari.
Il filosofo greco ha distinto i piaceri in tre parti: 1) piaceri naturali e necessari, 2) piaceri naturali ma non necessari, 3) piaceri non naturali e non necessari. Dunque invita a godere dei piaceri, ma con moderazione. Il vero segreto dunque sta nel sapersi accontentare dei piaceri naturali che la vita ci offre. Rinnegandoli possiamo rinnegare una buona occasione. Predisporre la nostra anima all’insaziabile è il primo passo verso l’infelicità e il vuoto che non potrà mai essere colmato. Vanità e potere non portano a nulla di buono visto che il potere assoluto corrompe in modo assoluto, anche la nostra anima e il nostro buon cuore. L’egoismo c’entra, e tanto. Compiendo ogni giorno una piccola buona azione nei confronti di qualcuno è il primo passo per colmare il vuoto che magari senti proprio in questo periodo della tua esistenza.
6. San Francesco: Ricevi con semplicità tutto ciò che ti accade
Il suo è un messaggio di bontà assoluta verso tutte le cose del mondo che vanno apprezzate per quelle che sono. La pace la proviamo quando accettiamo tutto ciò che la vita ci dà. Da qui ci ricolleghiamo ad Eraclito: accettare il cambiamento. Coglierne il lato positivo e non sempre e solo quello negativo. Bisogna essere grati ma non è facile. Alle volte si produce l’effetto contrario. Più fai del bene e più incappi in persone che questo bene non sanno riceverlo e ti sono addirittura ingrate. Ma questo a te non importa. Si grato per l’opportunità che ne consegue, l’opportunità di avere fatto una buona azione ti renderà grata anche per la persona che non saprà mostrartela la propria gratitudine. Tu hai avuto un’occasione di fare del bene e hai saputo coglierla al volo. Questo arricchisce la tua anima ed è l’unica cosa che conta. A fine giornata pensa a cinque cose che hai fatto e ti hanno fatto star bene. Poi tira le somme. Sarà un bel gruzzoletto di positività che ti farà sentire meglio.
7. Schopenauer: coltiva nuovi progetti.
La felicità non ti piomba addosso da un momento all’altro. Sei tu che puoi costruirla. E non puoi farlo se non alimenti la tua anima. Coltiva un nuovo progetto, ogni giorno. La conoscenza ci permette di crescere, di imparare cose nuove e renderci felici. Perché quando impari una cosa nuova, positiva e utile, ti senti felice ed entusiasta, ammettilo! Tutto questo può accadere solo se ci si mette con impegno. L’esito finale è garantito nel momento in cui vivi il presente. Non restare legato ad un passato doloroso, vuoto e inutile. Magari vivilo, attraversalo ma alla fine lascialo andare. Migliora e impara cose nuove, per te stesso e per arricchire gli altri. Coltiva un nuovo e interessante hobby. Condividilo con persone valide che siano in grado a loro volta di accrescere la tua anima.
8. Daisaku Ikeda: non giudicare gli altri
Dovremo proiettarci nel senso del “Noi” e non solo dell’”Io”. Questa è un po’ la sintesi del maestro buddista. Egoisticamente pensiamo solo a noi stessi. Ma noi non siamo nulla senza l’aiuto e il supporto dell’altro. Per quanto ci si imponga di “bastarsi” non è mai così. Non lo è perché abbiamo bisogno, banalmente, dell’idraulico per riparare un tubo dell’acqua rotto. Abbiamo bisogno di un dottore per un problema di salute. Abbiamo bisogno degli amici per essere sereni e confrontarci, abbiamo bisogno dell’affetto di un caro per sentirci completi. Per questo dobbiamo mettere da parte il nostro grande e smisurato ego e imparare ad ascoltare un po’ più gli altri. Ascoltare crea complicità, condivisione e un’atmosfera amorevole.
9. Dalai Lama: cambiamo prospettiva
“La felicità non sta nel fare ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che si fa“. Bisogna amare innanzitutto noi stessi. Il fatto che siamo vivi e in salute ci sembra qualcosa di scontato. Ma in realtà solo questo dovrebbe renderci le persone più felici al mondo. Purtroppo siamo costantemente bombardati dalle emozioni negative. Sia a causa dei nuovi media e sia a causa, alle volte, di una inclinazione naturale. Tuttavia le emozioni negative esistono e vanno accettate. Ma accettate come una cosa naturale della vita, come un fatto passeggero e dobbiamo opporci, una buona volta, a non ingigantirle. Nella nostra vita c’è molta più felicità di quanto ne siamo disposti a percepire. Invece di sentirci vittime del dolore indossiamo i panni del giocatore e trasformiamo gli episodi negativi nella nostra vita in opportunità. E così vedrete come imparerete presto ad essere sereni, felici e ricchi.
10. Impara ad interpretare le tue emozioni
Non te le imporre. Impara invece ad ascoltarle: “L’ambito di quel che pensiamo e facciamo è limitato da ciò che non notiamo“. Le emozioni vanno seguite. Non solo quelle che partono dal cuore. A generarle è anche lo stato mentale. La verità è che non lasciamo che i pensieri e le emozioni colloquino. Sono letteralmente sconnesse e per questo soffriamo. Dobbiamo imparare ad ascoltare entrambi, insieme al dolore. Ignorarlo non serve a nulla. Anzi, comprenderlo ci fa capire dov’è che abbiamo sbagliato ed è proprio lui a suggerirci come fare per non tornare a soffrire di nuovo. Il dolore bisogna localizzarlo nel proprio corpo, così come le emozioni. Rischiamo di riceverle come sotto forma di messaggi confusi e vaghi e talvolta confondendoli con un’opinione che ci porta a commettere errori di cui potremo pentircene. Dunque impariamo a ad ascoltare, col pensiero e non solo con il cuore, le nostre emozioni e non giudichiamole per quelle che sono. Impariamo invece a localizzarle e a viverle.